Cosenude Media Projects

We are an italian based filmmakers and creatives company. Documentaries, storytellings, films, visual projects and communication campaigns.. This is our world!
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LE REGOLE

LE REGOLE

Il nuovo singolo di Michele Venanzoni, “LE REGOLE”,  è una ballata dolce e solitaria, lontanissima da tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da un rapper. La voce inconfondibile, lirica e tagliente di Michele, una chitarra e poco altro in un brano che avvolge e cattura da subito.

Un decalogo di regole e una preghiera da cantare: “Vienimi a tirare su dal fango anche quando hai ragione tu. Quando le stagioni finiranno ti diranno hai ragione tu”.

Il brano esce insieme al videoclip. I protagonisti sono due bambini, forse fratelli, che giocano soli in mezzo a una natura che avvolge e che mano mano si fa sempre più solitaria e onirica. Stanno cercando qualcosa, sempre soli. Si capisce allora che le regole sono quelle da sapere, o da sconfessare, “quando le stagioni finiranno”, in un mondo che sembra ormai giunto alla fine.

Una Produzione: Cosenude Media Projects + Soundpuzzle Studio

Regia: Francesca Zannoni, Michele Coppari

Operatore Drone: Matteo Meldolesi

Aiuto operatore: Diletta Tonet

VFX: Eugenio Piazza

Color Correction: Daniel Palluca

Costumista: Egle Fontana

Trucco: Martina Girardini

Driver: Claudio “Caio” De Gasperi

Location: Alessandro De Bona, Silvano Garbini, Giulia Garbini, Nunzia Vello

Grafica: Chiara Spanò

SEGUI IL PROGETTO SU

Belem & The MeKanics – HOMME AU CHAPEAU (in lavorazione) 1000 1000 [email protected]

Belem & The MeKanics – HOMME AU CHAPEAU (in lavorazione)

I Belem, Didier Laloy e Kathy Adam

BELEM è un duo formato da Didier Laloy e Kathy Adam, due musicisti atipici. La loro è una musica semplice e forte, sottile e sorprendente, dove respiri e silenzi attraversano elegantemente i ritmi più folli. Le immagini si susseguono, si scontrano, si accarezzano e ci conducono in un universo singolare che si costruisce durante tutto questo viaggio musicale.

Negli anni ‘50, ‘60 e ‘70, gli organi di danza automatizzati (limonaires, organi Decap o Mortier) erano molto popolari nei caffè e nelle sale da ballo in Belgio, Olanda e Francia del Nord. Questi imponenti organi teatrali erano controllati da carte perforate.

Hanno spopolato in quegli anni, mentre la birra scorreva. Quando è arrivato il Jukebox, molti di questi strumenti sono stati buttati o, i più fortunati, lasciati in qualche museo.

Un progetto folle: un’orchestra meccanica e umana

Oggi, questi organi sono tornati, in forma contemporanea. In Belem & The MeKanics, la strumentazione Decap utilizzata viene presentata come un ensemble orchestrale di tubi acustici per organo, fisarmoniche e percussioni che suonano da soli, controllati da un computer e software musicale. Le valvole dell’organo, i tasti della fisarmonica cromatica, ogni piccolo martello, ogni telaio a percussione reagiscono al millisecondo
agli impulsi ordinati dal compositore al suo computer.

Lo strumento progettato e costruito da Walter Hus, poliedrico compositore belga insieme a Decap è davvero incredibile, sovradimensionato, ma anche brillante. Questo strumento composto da tubi, cavi, lame di metallo e di legno, percussioni e altro è in grado di riprodurre i suoni di un’intera orchestra. Decap e Walter hanno lavorato per anni per riprodurre e “meccanizzare” il respiro del flautista, la flessibilità del batterista, il virtuosismo dei più virtuosi dei musicisti cinesi. Il risultato è mozzafiato Walter, Didier e Kathy hanno composto e arrangiato una musica insolita, dove uomo e macchina si fondono, una musica popolare e allo stesso tempo contemporanea, cinematografica.

video (IN LAVORAZIONE): Francesca Zannoni, Michele Coppari
per: Belem & The Mekanics
etichetta: Zig Zag World – Belgio

LOOKING FOR RAFAEL 1024 1024 [email protected]

LOOKING FOR RAFAEL

Sulle tracce di Rafael, volto noto del Cile, ora latitante in Romania

La ricerca di Marian Diaz per Canal 13-Cile di Rafael Garay, esperto di finanza, volto noto della società cilena, ora latitante e ricericato in Romania. L’inchiesta si snoda tra gli alberghi di Bucharest e i villaggi della Transilvania, sulle tracce di una nuova figura, forse più importante e sinistra, la giovane escort che accompagna e “protegge” Rafael in Romania.

TV: Canal 13-Cile
Inviata: Mariana Diaz
Operatore video/editing: Michele Coppari

LA MONTAGNA DI ILIO 1024 1024 [email protected]

LA MONTAGNA DI ILIO

#iorestoacasa Aprile 2020

In questi giorni di isolamento forzato cerchiamo di dare anche noi, insieme a tanti registi, produttori e festival il nostro piccolo – anzi piccolissimo – contributo.

Da mercoledì 8 fino a sabato 11 aprile sarà disponibile on-line “LA MONTAGNA DI ILIO”  Selezione Ufficiale Trento Film Festival 2018.

Per tutti quelli che se lo sono perso, che ce l’hanno chiesto in questi mesi o vorrebbero semplicemente rivederlo.. Eccolo qua, buona visione!

Una storia di avventura ed esplorazione

“Che senso ha raccontare una storia silenziosa, una storia che non ha le parole per raccontarsi? Perché rivelare un segreto?”

Le Pale di San Lucano, nelle Dolomiti Bellunesi, sono montagne selvagge, incredibili. Eppure nascoste, come questa storia. La storia di Ilio De Biasio, alpinista di Cencenighe Agordino, dei suoi fratelli e dei suoi amici. Una storia di esplorazione e amicizia, di avventura e amore per queste montagne.
Una storia vera, senza clamore, alla ricerca della cosa più inafferrabile e preziosa che possediamo. La vita.

LA MONTAGNA DI ILIO
TIPOLOGIA: Documentario
DURATA: 42′
ANNO DI PRODUZIONE: 2017
REGIA – DOP – MONTAGGIO: Michele Coppari, Francesca Zannoni
PRODUZIONE: Cosenude Media Projects
DA UN’IDEA DI: Teddy Soppelsa
SOGGETTO: Michele Coppari, Francesca Zannoni
CON IL CONTIBUTO DI: Teddy Soppelsa
TESTI: Alessandro De Bon, Luca Visentini, Michele Coppari
SUPERVISIONE AL MONTAGGIO E GRAFICA: Daniele Paoletto
MOTION GRAPHICS: Eugenio Piazza
MUSICA: Giuliomaria Garbellotto, Cecilia Soraci, Roger McGuinn
CON: Ilio De Biasio, Ettore De Biasio, Silvio De Biasio, Andy De Biasio, Giacomo Lazzarini, Tony Zuech, Ivo Ferrari, Valter Bellenzier
SOTTOTITOLI: Italiano, inglese

2018 – Selezione Ufficiale Trento Film Festival – Italia
2018 – Selezione ufficiale Torello Mountain Film Festival – Spagna
2018 – Selezione ufficiale MFHF – Slovakia
2018 – Selezione Ufficiale Festival dei Festival – Svizzera
2018 – Selezione Ufficiale Nuovi Mondi Festival – Italia

Raccontare la fratellanza

La vera potenza de La Montagna di Ilio è il suo saper essere montanaro. Emotivo ed emozionante, ma discreto.  Nei quaranta minuti da cui svettano le Pale i due registi hanno saputo raccontare la fratellanza. Forse il rapporto più difficile da illustrare perché laterale, sospeso tra il paradosso dell’essere di “sangue” e allo stesso tempo “non scelto”. 

Un capitolo essenziale di una storia di emigrazione e radici, di alpinismo puro senza mostrine e “io”, ma con un granitico “noi”.

Alessandro De Bon – Il Gazzettino

A caccia di camosci, come un camoscio

Un diffuso pregiudizio circonda gli abitanti delle montagne, troppo spesso raffigurati come chiusi, torvamente diffidenti, quasi prigionieri di un ambiente ostile e delle sue leggi implacabili. Ilio De Biasio ha incarnato la perfetta smentita a questo pregiudizio: se ho conosciuto infatti un uomo veramente aperto al mondo, quello era lui.

Un uomo in sereno equilibrio, amico del mondo, costituzionalmente estraneo ai conflitti, al giudizio aspro verso gli altri. Così era l’uomo, così era l’alpinista: un istinto formidabile, come lo può essere solo quello dei veri montanari. Appreso sin da ragazzetto accompagnando il suo primo maestro, il padre, a caccia sugli impervi terreni delle Pale di San Lucano. Su e giù per terzi e quarti gradi, magari innevati, snidando le prede lungo tracce vertiginose ed estenuanti. Sotto lo sguardo attento e ammaestratore degli anziani. A caccia di camosci, come un camoscio.”

Toni Zuech – Planet Mountain

Scopri i personaggi e le Pale di San Lucano e molto altro sul sito ufficiale:

DORA (in lavorazione) 1024 1024 [email protected]

DORA (in lavorazione)

Dora

La notte tutta d’un fiato di Dora, giovane ragazza nigeriana e l’incontro con un nuovo cassiere: Bako. Un passato lontano sembra legarli; la ricerca delle risposte porterà Dora e Bako in un intreccio sempre più fitto, surreale e pericoloso, fino ad un epilogo sconcertante che cambierà per sempre le loro vite.

CORTOMETRAGGIO, 2019 (IN LAVORAZIONE)

PRODUZIONE: Cosenude Media Projects
IN COLLABORAZIONE CON: Festival Adriatico Mediterraneo
REGIA: Francesca Zannoni, Michele Coppari
DA UN’IDEA DI: Aleandro Tubaldi, Michele Coppari, Francesca Zannoni
SCENEGGIATURA: Aleandro Tubaldi
MUSICHE: Giovanni Seneca, Simone Sims Longo

BISERTA. STORIA A SPIRALE 1024 977 [email protected]

BISERTA. STORIA A SPIRALE

Biserta. Storia a spirale

Biserta – Tunisia. L’ultima città dell’Africa, la più vicina all’Italia. Quattro personaggi, complici e vittime di una storia che torna sotto il segno della violenza.

 

BISERTA. STORIA A SPIRALE
TIPOLOGIA: Documentario
DURATA: 58’
ANNO DI PRODUZIONE: 2018
REGIA: Michele Coppari, Francesca Zannoni
PRODUZIONE: Cosenude Media Projects
MONTAGGIO: Michele Coppari, Francesca Zannoni, Daniele Paoletto
SUPERVISIONE AL MONTAGGIO: Fabio Bianchini Pepegna
MUSICHE ORIGINALI: Duo Bottasso
SOUND DESIGN: Simone Sims Longo, Alessio Dutto, Francesco Torelli
CON: Mohamed Salah Fliss, Dhia Felhi, Khaled Bou Jemaa, Samar Ghamouri
INTERPRETE ARABO/ITALIANO: Walid Akkar, Zied Mraihi
TRADUZIONI: Nesrine Besbes,  Alessandra Ravizza
LINGUA: Arabo tunisino, Francese.
SOTTOTITOLI: Italiano, francese, inglese

 

2016 – Selezione alla sezione industry Visioni Incontra – Festival Visioni dal Mondo, Immagini della realtà.

2018 – Selezione ufficiale Festival PriMed – Premio internazionale del documentario e del reportage Mediterraneo.

L’ultima città dell’Africa. la più a Nord

Biserta – Tunisia. Un porto dove la terra africana si getta ripida nel Mediterraneo. L’ultima città dell’Africa, la più a Nord, a soli 250 km dall’Italia.
Un porto strategico. Una città di basi navali, di prigioni, la “Petit Paris”, una città dal 2011 presa in ostaggio da gruppi di islamisti radicali, salafiti e takfiriti.

Biserta è “la città davanti”, un punto di vista per noi vicino ma altrettanto distante su questioni che ci investono come individui, prima ancora che come società: la paura, il fanatismo, la violenza, la voglia di cambiare.

Complici e vittime

Biserta è Samar, ragazzina che si allena per il prossimo incontro di boxe, che si allena per andarsene, Mohamed, scrittore, che ci ha passato mezza vita in prigione, Khaled, artigiano sciita e oppositore politico, che si prepara all’azione, Dhia e il suo cinema, la sua rivoluzione.
Tutti complici e vittime di una storia che torna sotto il segno della violenza.

La città intesse la trama del racconto, anche lei complice e vittima, dolce e spietata.

Note di regia

Un amico e un contrattempo ci hanno portato per la prima volta a Biserta. Il taxi usciva a fatica da Tunisi e solo alla fine, tra due collinette vedevi il mare e subito sotto l’anfiteatro di Biserta, una città raccolta attorno al porto, al ponte e alla lingua di acqua limacciosa che la collega al lago di Ihkeul.

Nell’ultimo anno si erano succeduti eventi fino a poco prima impensabili: gli attacchi ripetuti alla Francia, il Bataclan, gli attentati nei resort di Sousse e al museo del Bardo, ridefinendo per sempre ciò che consideravamo “familiare”: prendere un aereo, vedere un concerto, fare una vacanza.

Appena arrivati a Biserta da subito l’impressione è stata quella, forte, di trovarsi in un luogo familiare: la folla lungo la promenade del vecchio porto, i suoi caffè, il carattere mediterraneo.
Eppure qualcosa non tornava, si capiva , dai cartelli affissi alla buona che invitavano alla shaaria, ai bar sempre pieni di soli uomini, ai ripetuti controlli dell’attrezzatura video da parte della polizia.

Attraverso le storie che andavamo raccogliendo, Khaled e le aggressioni dei salafiti, la prigionia di Mohamed, Samar, ci accorgevamo di come emergesse sempre forte il carattere della violenza e il desiderio di riscatto.

Raccontare Biserta, significa poter parlare di violenza, paura, voglia di libertà e farlo da un punto di vista privilegiato. Nel cuore di quegli eventi che stanno ridefinendo prima di tutto le nostre geografie individuali, di persone, prima ancora che sociali e politiche.

Scopri i personaggi, il cast tecnico, le musiche:

The Best Your Tool Can Get – BOSCH Professional Accessories 1024 1024 [email protected]

The Best Your Tool Can Get – BOSCH Professional Accessories

La nuova campagna di BOSCH Professional Accessories

Cosenude Media Projects si occupa della produzione, ricerca location, casting, direzione della fotografia e set management della nuova serie di Bosch – Professional Accessories, scritti e diretti da Daniele Paoletto. La serie “The Best Your Tool Can Get” gioca sull’ironia e sul rovesciamento degli stereotipi legati all’uso di attrezzatura da lavoro professionale, ponendola a confronto con storie, contesti e location decisamente non usuali. Samurai, spie, maggiordomi, direttori d’orchestra, cow-boys… La nuova serie “The Best Your Tool Can Get” 2018-2019 di Bosch Professional Tools.

CLIENTE: Bosch Professional Tools – Solothurn
IDEAZIONE E REGIA: Daniele Paoletto (Bosch)
PRODUZIONE, CASTING, SET MANAGEMENT: Francesca Zannoni, Michele Coppari, Antonio Zannoni
DOP: Michele Coppari
OPERATORI: Michele Coppari, Francesca Zannoni, Matteo Meldolesi
DRONE: Matteo Meldolesi
AIUTO OPERATORE: Eric Lot

CLIENTE: Bosch Professional Tools – Solothurn
IDEAZIONE E REGIA: Daniele Paoletto (Bosch)
PRODUZIONE, CASTING, SET MANAGEMENT: Francesca Zannoni, Michele Coppari, Antonio Zannoni
DOP: Michele Coppari
OPERATORI: Michele Coppari, Francesca Zannoni, Matteo Meldolesi
DRONE: Matteo Meldolesi
AIUTO OPERATORE: Eric Lot

ALPENTONE (in produzione) 1024 1024 [email protected]

ALPENTONE (in produzione)

Un archivio sterminato, uno “spettacolo” impossibile

Una storia, come tutte quante vera e falsa allo stesso tempo. Un uomo e una sfida impossibile. Quella di salvare, frammento per frammento tutti i film e video finora prodotti.Il suo grande “spettacolo” incompiuto, fatto di tutti quei frammenti di immagini, suoni e musiche di colori, formati, materie ed epoche diverse. Uno spettacolo live che unisce suono, immagine, musica e materia, alla ricerca dell’impossibile.

Data di uscita Agosto 2019. Prodotto in collaborazione con il Festival Alpentone – Altdorf. Un progetto di Simone Bottasso, Nicolò Bottasso, Simone Sims Longo, Cosenude Media Projects.

MTTW 1024 1024 [email protected]

MTTW

50 musicisti, 1 appartamento, 1 unico live!

Una MTTW Session è un pomeriggio in un appartamento di Rotterdam o in un luogo speciale dove un gruppo di musicisti, provenienti da ogni angolo del mondo, si incontrano, provano, si esibiscono e registrano una composizione originale. Il progetto musicale più folle di Rotterdam!

Cosenude Media Projects ha seguito il concept e la realizzazione video insieme ai grandissimi musicisti Romain Bly, Simone Bottasso e Tijmen Veelenturf e l’immagine coordinata, logo e comunicazione visiva con la designer Arianna Sbaffi.

LA PRIMA EDIZIONE. IL PRIMO VIDEO!

GOOD VIBRATIONS (Wilson/Love)
ARRANGED BY: Romain Bly, Simone Bottasso, Luis Mora Matus, Tijmen Veelenturf

VIDEO: Michele Coppari, Francesca Zannoni (Cosenude Media Projects)
SOUND: Recording: Jerry Bolhoven Mix/Master: Pierre-Jean Labrusse
VIDEO ASSISTANTS: Efthymis Stavropoulos, Giulia Toscano
SOUND ASSISTANTS: Simone Sims Longo, Eyal Margalit
PHOTOS: Fanny Genti

CONDUCTOR: Romain Bly
SINGERS: Juliana Martina, Liselot van Oosterom, Bilyana Grudanska, Misha Wong, Jutta Daems
DRUMS: Nello Biasini, Luis Mora Matus
BASS: Thomas “Coohltrane” Pol (Electric Bass), Daniel de Boer (Double Bass)
VIOLINS: Tijmen Veelenturf, Nicolò Bottasso, Bardia Rassekhi, Çisem Özkurt, Burcu Ramazanoğlu, Guilherme Marques, Ephraim Feves
VIOLA: Kardelen Buruk Cello: Diego Cifuentes Accordions: Simone Bottasso, Remco Sietsema
GUITARS: Lennard Hassing, acc., Theo de Jager, acc. Tomás Novoa, el. Jelle Roozenburg, el.
VIBRAPHONE: Julien Moussiegt
TAR: Reza Mirjalali
FLUTE/PICCOLO: Maaike van der Linde
OBOE: Marlies van Gangelen
PERCUSSIONS: Ramon Lormans
TROMBONE: Kobi Arditi, István Szögi
TUBA: Patrick Votrian
CLARINET: Ken Kunita
KEYS: Matthijs van Wijhe, Saman Krielaart

LA BOTTEGA DE JA’ – LA SERIE 1024 1024 [email protected]

LA BOTTEGA DE JA’ – LA SERIE

Cos’è la Bottega de Ja’?

La Bottega de Ja’ è la campagna di storytelling video e web pensata e realizzata da Cosenude Media Projects per la famiglia Castagnari, costruttori di organetti. E’ una raccolta di storie, di incontri, di musica, è un sito e una galleria di illustrazioni. Un omaggio agli amici, ai musicisti della Bottega di nonno Giacomì, per gli amici Ja’.

Un po’ per caso, un po’ per amore.

Una raccolta di racconti. E questi racconti pero’ sono musica. Improvvisazione. Incontri casuali. 
Tutto in una bottega minuscola, la stessa di nonno Ja’. Lo stesso porto di mare. 
Qui nasce la musica, pezzo per pezzo. E qui ritorna. Per una riparazione, un consiglio o giusto per una chiaccherata.
 Vogliamo raccontarvi tutto questo e condividerlo con voi. Ma solo così, come sempre e’ stato.
Un po’ per caso, un po’ per amore.

PROGETTO: Cosenude Media Projects e Castagnari
ILLUSTRAZIONI: Francesco Giustozzi
SITO WEB: Davide Maragliano

Una musica che arriva dritta allo stomaco…

La musica di Riccardo la riconosci. Come quando ti innamori, arriva dritta alla stomaco.

E allora troppe parole sono solo d’impiccio. Basta saper ascoltare. La musica di Riccardo infatti è un po’ come innamorarsi a febbraio.

E’ quel desiderio improvviso, fortissimo, impossibile di rendere eterno ciò che è passeggero, una figura bruna di ragazza da un finestrino di treno sferzato dalla pioggia.

ARTISTA: Riccardo Tesi
VIDEO:
Francesca Zannoni, Michele Coppari

Con l’organetto in spalla e la primavera nelle tasche..

Il Ciuma è passato qui in bottega senza avvisare, con l’organetto in spalla e la primavera nelle tasche.

Lo chiamano Ciuma perché è così che dalle sue parti chiamano i guaritori. Anche suo padre era Ciuma e prima ancora suo nonno.

La voce dell’organetto con lui diventa respiro, farmaco, veleno e antidoto.

ARTISTA: Stefano “Ciuma” Delvecchio
VIDEO: Francesca Zannoni, Michele Coppari

Il Paese con le ali

La sua storia parte da un piccolo paesino abbarbicato sulla collina. Da un organetto che si apre e da un paese intero che comincia a ballare. Come nelle fiabe.
Da quel giorno quella voce ha preso a viaggiare e non ha più smesso. Perché è la voce di un paese intero, il nostro, non importa quale.
Il paese con le ali.
ARTISTA: Ambrogio Sparagna
VIDEO: Francesca Zannoni e Michele Coppari
Tutte le storie, i video e le illustrazioni su:

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